Chiunque abbia pianificato di sposarsi negli ultimi anni ha dovuto apportare alcuni cambiamenti drastici ai suoi piani. Dall’inizio dell’epidemia, il settore coniugale è da allora crollato ed è ripreso con più o meno barriere, ma generalmente non ha smesso di soffrire a causa dell’incertezza legata all’aumento dei contagi e alle successive misure del governo. Ora che le leggi sul matrimonio si sono un po’ allentate, poiché le infezioni stanno diminuendo e si avvicina il clima più caldo, ci si aspetta che molte coppie recuperino il tempo perso e il numero di matrimoni è molto più alto di quello standard dell’anno prima.
Negli Stati Uniti il numero di matrimoni programmati quest’anno è il più alto dal 1984: circa 2,5 milioni. In Italia, però, non ci sembra lo stesso: infatti, tra chi lavora nel settore c’è chi dice che la vera ripresa non è ancora iniziata e non nasconde la preoccupazione. A questo bisogna aggiungere che, per adeguarsi alle circostanze, cambia il metodo di organizzazione dei matrimoni: i tempi di preparazione si riducono, gli invitati sono meno e di solito spendono meno.
Nel 2020, primo anno dell’epidemia, in Italia i matrimoni erano circa 99mila, di cui poco più della metà nel 2019. I dati Istat intermedi dei primi 9 mesi del 2021 mostrano una ricorrenza rispetto agli stessi mesi del 2020: un dato che comunque non restituisce il calo precedente.
È troppo presto per avere dati per il 2022, ma l’esempio più piccolo che si può fare per farsi un’idea è quello del Comune di Milano. Nell’anno prima dell’epidemia, i soli matrimoni civili (compresi i matrimoni civili) erano compresi tra 2.000 e 2.200 e i matrimoni in chiesa erano circa la metà. Nel 2020 in totale c’erano 1.267 religiosi per un totale di 262. Quest’anno, da gennaio a luglio, i soli matrimoni civili dovrebbero essere 863.225 già celebrati: “nessun dato per il secondo mandato, il minimo richiesto, e dati per i matrimoni in chiesa; la maggior parte dei quali prende: come sappiamo è possibile non torneremo a cifre pre-epidemia».
I dati di Matrimonio.com, un sito che combina edifici e servizi per una festa di matrimonio, mostrano che c’è interesse ma probabilmente vedremo i risultati in seguito. Dal 1 gennaio al 23 febbraio 2022, infatti, il numero di nuovi iscritti al sito è stato lo stesso del 2019, ma tra le coppie appena iscritte circa tre terzi si sposeranno nel 2023. “Guardando alle richieste di informazioni e ai preventivi ottenuti, sia entro il 2022 che nel 2023, l’idea che ci siamo fatti è che la macchina dell’organizzazione riparte: +37 per cento rispetto al 2021 e 7 per cento rispetto al 2019”.
Il proprietario di Villa Ester, una location per matrimoni nel catanese, dice che non sono mai tornati al ritmo originale e spiega che, entro il 2019, avrebbero avuto tra i 70 e gli 80 matrimoni, quest’anno. solo quaranta. “Ci aspettavamo una ripresa e invece sembrava tutto troppo lento” ha detto Lo Sprocco, proprietario di Villa Medicea, sulle colline del Mugello, in Toscana: “La gente non è sicura, non sappiamo cosa fare.
“La nostra opinione è che tutto si muova senza intoppi”, ha affermato il proprietario di Villa Madama, un edificio attrezzato per ospitare matrimoni nel Salento: “Da Natale ad oggi sono stati cancellati 30 eventi per diversità di omicron. L’estate è molto affollata, ma non è più il matrimonio di una volta: i posti sono stati cortissimi». “Le coppie con 30 o 40 invitati vengono spesso, ma non posso aprire un evento del genere: con l’aumento dei prezzi di luce e gas e l’aumento generale della spesa, non posso rimborsare i costi”, conferma il titolare Medici Villa Lo Sprocco.
Fabio La Daga, responsabile comunicazione della fiera MilanoSposi, la sua prossima edizione si terrà dal 4 al 6 marzo, affermando che “c’è voglia di ricominciare, ma i soldi in giro sono pochi, perché tutta l’economia si è ridotta. E questo genere I coniugi sono meno propensi e meno disposti a investire nel matrimonio, preferendo altri investimenti. Questo era vero anche prima dell’epidemia: per esempio molti anni fa c’erano molti investimenti in accoglienza e pochi viaggi, mentre oggi c’è molta attenzione in luna di miele”.
“Quello che ho notato ultimamente è quello che chiamo “matrimoni last minute”, ha detto Chiara Pacifico, wedding planner e docente dell’Associazione Italiana Wedding Planner. «La fase di incubazione del preparato è cambiata. Prima di allora ci volevano dai 9 ai 12 mesi per prepararsi al matrimonio, mentre ora capita che mi abbiano chiamato 4 o 5 mesi prima. Forse c’è voglia di passare un po’ di tranquillità e di non rischiare di andare troppo lontano». Non è raro che le coppie arrivino a quest’ora chiedendo l’accesso a giugno o luglio. Ebbene, il proprietario di Villa Madama ha detto l’anno scorso i risparmi vanno di mese in mese.
In più, in un primo momento c’è stata l’emozione di godersi le fasi di preparazione, e su un palco in corso: il costume è stato scelto con mamma e amici ed è stato ufficialmente annunciato il fidanzamento. Cena con entrambi i partner” continua Pacifico.
Anche La Daga di MilanoSposi conferma di aver osservato un andamento simile: “i suoi ospiti in fiera si registrano spesso in gruppo con genitori, sorelle, fratelli, mentre ora la media delle iscrizioni è scesa a due: quasi sempre solo una coppia”. L’ultimo programma di giustizia, svoltosi nell’ottobre 2021 – poco prima che il numero dei contagi in Italia riprendesse a crescere – ha avuto 6.000 visitatori: prima dell’epidemia i numeri andavano da 10 a 15mila.
«Rispetto alle restrizioni iniziali, devo dire che quest’anno i compagni che mi sembrano liberi si sono abituati alle regole, che comunque non sono molto difficili», dice Pacifico: «tu vivi tutto con rinnovata speranza, puoi tutto sarà fatto? O il virus tornerà a maggio?».
«Abbiamo visto anche i tempi diminuire», ha detto il titolare della tavernetta, fornendo eventi nello stato di Venezia: «In tanti aspettano all’ultimo momento per via dello stato di salute».