Immergersi nelle immersioni subacquee è un modo emozionante per divertirsi facendo sport, ma è bene essere preparati ai possibili pericoli ad esso associati e avvicinarsi con attenzione. Questa settimana ci imbarchiamo in un approfondito tour in tre punti con Sarah e Renata, dalla redazione dell’Articolo Medico.
Sara, una pattinatrice e figlia di un istruttore subacqueo, si immergeva fin dall’infanzia. L’acqua è di sua proprietà e non la temeva, per via degli insegnamenti ricevuti da suo padre, che era un ballerino e un Divemaster, il quale sapeva sempre che l’acqua e le sue leggi andavano rispettate. Questa settimana, con il punto di vista medico di Renata, si parla di come immergersi in sicurezza, dei possibili rischi e patologie ad esso legate.
Immergersi nelle immersioni subacquee è un’esperienza spin-off: l’estinzione della legge di gravità, l’ascolto del proprio respiro in un tranquillo oceano sottomarino, il nuoto in un mondo completamente nuovo e la scoperta di realtà marine sconosciute lo rendono lo sport più emozionante. . Ma questa pratica richiede un aggiustamento scientifico per capire cosa sta succedendo al nostro corpo immerso in un liquido profondo diversi metri.
Fondamenti di fisica
Man mano che ci addentriamo, la pressione esterna sull’organismo aumenta, e con la dissoluzione dei gas aumenta (secondo una legge di natura chiamata legge di Henry): insomma, quando ci immergiamo più in profondità, il gas inattivo si trova a dissolversi. sangue e tessuti del nostro corpo. Alla rianimazione si riduce la pressione esterna, e contemporaneamente lo scioglimento dei gas: i tessuti rilasciano i gas accumulati (soprattutto azoto) nel flusso sanguigno, formando dei veri e propri tubi. Se l’aumento è lento, i tubi vengono trasportati dai vasi venosi ai polmoni, dove si dissipano a livello dei capillari polmonari. Se questa procedura non viene eseguita correttamente, le bolle possono formarsi in massa e/o dimensione e, in alcuni casi, possono essere filtrate nei polmoni provocando danni di vario peso.
io patologia da decompressione è il risultato di questo processo, e non si verifica solo nel caso delle immersioni subacquee, ma in ogni caso dove si verifica un’improvvisa diminuzione dello stress esterno: quindi è possibile che sia possibile quando si verifica un improvviso cedimento degli armadietti . trasporto aereo o durante i viaggi aerospaziali.
Pianifica di immergerti.
Per questo motivo l’immersione deve essere attentamente pianificata: metodo testato, media profondità individuata, in base al momento di durata immerso (il volume d’aria varia in base alla profondità attuale) e alle aree di fermo impostate.
io la depressione si ferma per separare la salita in diverse tappe a diverse profondità, oggi ci sono dei computer che tengono traccia di tutti i dettagli (profondità, lunghezza, ecc.) e per eseguire i calcoli per noi, ai tempi di mio padre i calcoli venivano fatti sulla base delle tabelle. di depressione (qualche nostalgico lo fa ancora!).
Molte volte i neri fanno un altro stop chiamato fermata di sicurezza 3-5 minuti a una profondità di 3-6 metri.
Per ridurre lo stress è anche molto importante tenere presente lo spazio tra un’immersione e l’altra e un eventuale volo prima o dopo l’immersione (qualcosa che si chiama immersione). Non c’è tempo per volare).
È bene ricordare che il corpo umano impiega dalle 16 alle 24 ore per tornare alla normale capacità riproduttiva dopo l’immersione.
Salire in sicurezza
La Marina degli Stati Uniti stima che non siano necessari più di 60 piedi al minuto per arrampicare in sicurezza.
Nota interessante: quando i computer non erano ancora disponibili, si usava la vecchia regola per arrampicarsi “con una mano sopra l’altra” e una superficie verticale o meglio obliqua (la superficie dell’ancora è completa) questo permette di mantenere una velocità ragionevole. D’altra parte, è un grosso errore arrampicarsi seduti sotto le bolle esalate, perché la loro velocità supera i 18 metri al minuto, poiché la velocità di aumento delle bolle aumenta man mano che crescono.
Sara Ferrario
Fatti medici